QUANTO INQUINA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE?
I data center, che supportano l’infrastruttura informatica per l’addestramento e l’esecuzione dei modelli AI, consumano enormi quantità di energia elettrica. Questo consumo contribuisce significativamente alle emissioni di carbonio e all’uso delle risorse naturali.
Secondo uno studio dell’università del Massachusetts Amherst, negli Stati Uniti, sviluppare una singola intelligenza artificiale determina l’emissione di 284 tonnellate di anidride carbonica. Cinque volte l’impatto ambientale medio di un’automobile durante il suo intero ciclo di vita.
L’intelligenza artificiale (AI) è un insieme di tecnologie che consentono ai computer di eseguire una serie di funzioni avanzate, tra cui la capacità di vedere, comprendere e tradurre il linguaggio parlato e scritto, analizzare i dati, fornire suggerimenti e molto altro.
E’ probabile che nei prossimi 5 anni l’AI sarà integrata all’interno delle operazioni aziendali e che avranno un forte impatto sull’efficienza delle organizzazioni : nasceranno nuovi servizi e prodotti basati su AI.
Alan Turing è l’inventore dell’intelligenza artificiale. Nel 1950 il matematico inglese Alan Turing pubblicò l’articolo Computing Machinery and Intelligence, nel quale descrisse un modo per capire quando una macchina può essere definita “intelligente”.
Perché l’intelligenza artificiale è pericolosa?
Le applicazioni di intelligenza artificiale che sono a contatto o anche integrate nel corpo umano possono essere pericolose se mal progettate, utilizzate in modo improprio o essere hackerate.
Un uso non regolamentato dell’intelligenza artificiale negli armamenti potrebbe condurre a una perdita di controllo su armi distruttive. Gli svantaggi sono: la potenziale perdita di posti di lavoro umani e la mancanza di entusiasmo e creatività.
Alcuni esempi di applicazioni moderne dell’IA sono le auto a guida autonoma, il monitoraggio della finanza, i servizi di trasporto taxi (Uber), gli algoritmi dei social media e la progettazione generativa nel software CAD.
Fra gli esempi di Intelligenza Artificiale che possono essere visti in negativo vi è il rischio che queste tecnologie possano ridurre le opportunità di lavoro. L’AI è infatti in grado di svolgere compiti in modo automatico e più veloce rispetto agli uomini e questo potrebbe mettere a repentaglio alcuni posti di lavoro.
Quali e quanti lavori spariranno o resteranno con l’intelligenza artificiale.
Secondo la ricerca da parte dell’ODV We Can i ruoli che presentano queste caratteristiche sono: gli impiegati (per l’81% il loro lavoro è automatizzabile), gli analisti gestionali (70%), gli operatori di telemarketing (68%), gli assistenti statistici (61%) e i cassieri (60%).
L’IA generativa brucerà 20 milioni di posti di lavoro in Ue. Circa 20 milioni di lavoratori in Ue perderebbero il posto di lavoro a breve termine se non si prendono rapidamente delle precauzioni, vista la velocità di sviluppo dell’intelligenza artificiale.
Ci sono tanti lavori che non verranno sostituiti dalla tecnologia AI perché sono basati sull’interazione diretta: il turismo, l’intrattenimento, la sanità e il supporto ad una popolazione sempre più anziana sono gli esempi di settori dove l’AI non può competere.
Molti sono gli ambiti in cui l’Intelligenza Artificiale si sta sviluppando. Dal campo della Sanità Digitale a quello dell’Internet of Things, al campo del Fintech e dell’Insurtech, fino a quello della Privacy e della Sicurezza Informatica. L’intelligenza artificiale Incrementerà la capacità tecnologica e industriale europea nei vari settori dell’economia, sia nel settore pubblico che in quello privato. Ciò include investimenti nel campo della ricerca e dell’innovazione.
Gli esperti che operano nel campo dell’Intelligenza Artificiale – Gli Artificial Intelligence Ethicist stanno sperimentando nuove tecnologie che andranno oltre l’intelligenza artificiale. Potremmo assistere non troppo lontano all’avvento della cosiddetta intelligenza aumentata, in cui le macchine collaborano attivamente con gli esseri umani per raggiungere risultati migliori e superare le limitazioni individuali.