SI alla tutela della api
Alle api non dobbiamo solo quella magnifica creazione che è il miele, il primo “dolcificante” naturale della storia dell’uomo, ma questi preziosi insetti aiutano il mantenimento della biodiversità e la conservazione della natura. Le api sono insetti impollinatori che, appunto, permettono l’impollinazione e di conseguenza la formazione dei frutti. Grazie al trasporto del polline da un fiore all’altro garantiscono la presenza di specie vegetali diverse fra loro. Sono allarmanti le notizie apprese dai mass media relative alla scomparsa di questi insetti e rimane ancora misteriosa la causa (o le cause) della loro drastica diminuzione. Nel novero dei responsabili della morìa delle api , infatti, insieme ai cambiamenti climatici, alle colture ogm, all’inquinamento elettromagnetico e agli agenti patogeni naturali, contribuiscono anche gli insetticidi usati per proteggere le coltivazioni da ospiti indesiderati. La teoria più accreditata, in questo momento, è che a fare strage di api siano gli insetticidi “neonicotinoidi”.Ora, però, ne è spuntata un’altra che assolve questi prodotti chimici. La nuova teoria arriva da un gruppo di ricerca operativo che chiama in causa un parassita delle api ovvero il Varroa Destructor. Questo parassita causa negli insetti gli stessi sintomi dell’intossicazione da neonicotinoidi e sarebbe in grado di trasmettere agenti virali RNA alla stragrande maggioranza di un alveare.
Come tutelare la vita delle api?
L’organizzazione “WE CAN “ suggerisce a chi ci governa di bandire l’uso di queste sostanze quali pesticidi e insetticidi, tossiche non solo per le api ma anche per l’uomo, ed inoltre invita a potenziare le attività di ricerca al fine di tutelare questi insetti.