L’Amazzonia brucia, una minaccia per il pianeta
Diversi incendi colpiscono la foresta pluviale amazzonica, come succede ogni anno nella stagione secca, tra luglio e settembre. Forse quest’anno gli incendi sono più numerosi del solito. Chi dà fuoco alla foresta si sente protetto dal presidente del Brasile, Jair Bolsonaro, che ha prima sminuito la gravità degli incendi, sostenendo che sono causati dalla stagione secca, e poi ha dato la colpa alle organizzazioni non governative ambientaliste, accusandole di averli appiccati come ritorsione nei suoi confronti per aver tagliato loro i finanziamenti pubblici.
La deforestazione è stata in qualche modo incoraggiata dal presidente stesso, che ha ridotto le sanzioni verso le società di produzione di legname e verso agricoltori e allevatori responsabili dei disboscamenti illegali. Lo scorso 10 agosto hanno istituito il “giorno del fuoco” nella città di Novo Progreso, nello stato del Parà, uno dei nove stati che compongono la macro regione amazzonica. Secondo quanto riporta l’Istituto di ricerche spaziali del Brasile, gli incendi quest’anno sono aumentati in tutto il Paese dell’83% rispetto allo scorso anno, con 73mila roghi registrati, di cui il 52% proprio in Amazzonia. La situazione è allarmante: la foresta amazzonica sta perdendo, al minuto, una superficie pari a quella di oltre tre campi di calcio.
A causa dei roghi, presenti in varie parti del Paese, il cielo di San Paolo è stato oscurato dal fumo e sulla città è sceso un blackout. A questo, poi, si sommano le ripercussioni sulla più grande fonte di biodiversità del pianeta, fondamentale per gli equilibri climatici che rischia il collasso ecologico, portando a un avanzamento della desertificazione e della siccità. I dati dei possibili scenari futuri sono drammatici: senza le foreste pluviali rischiamo di perdere fra il 17 e il 20% delle risorse di acqua per il pianeta e il 20% della produzione di ossigeno globale. Le aree coinvolte sono più sensibili alle inondazioni e agli effetti del cambiamento climatico. Numerose specie animali e vegetali rischiano di estinguersi definitivamente.